A | B | C | D | E | F | G | H | I | J |
K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T |
U | V | W | X | Y | Z | 0...9 |
LINGUAGGI |
« back |
- Il "Linguaggio Macchina" e' stato il primo strumento di sviluppo del SW. Il programmatore deve fornire alla macchina direttamente i codici numerici corrispondenti alle istruzioni da eseguire percio' deve conoscere con precisione il formato delle istruzioni e il significato di ciascun bit. Il codice e' difficile da mantenere e strettamente legato all'HW per cui viene scritto. - L' " Assembler " (linguaggio di seconda generazione) che utilizza una definizione simbolica e mnemonica delle istruzioni macchina. Rappresenta il primo passo verso una semplificazione del lavoro del programmatore che non piu' tenuto a conoscere esattamente il formato numerico di ciascuna istruzione. La portabilita' resta nulla ma e' facilitata la manutenzione del codice. - Gli " HLL " (High Level Language) o " 3GL " (3rd Generation Language come: Cobol Fortran RPG C ecc.) utilizzano una sintassi sufficientemente slegata dalle specifiche arch. HW/SW inoltre offrono costrutti potenti per l'I/O per la scelta tra alternative per l'iterazione ecc. Migliorano la portabilita' e la mantenibilita' benche' molto dipenda dallo stile di programmazione. Il punto critico per la portabilita' si concentra attorno all'I/O. - I " 4GL " (4th Generation Language come: ADA SQL Easel ecc.) si appoggiano su una sintassi dichiarativa e accrescono la produttivita' di sviluppo aggiungendo un ulteriore livello di astrazione rispetto ai 3GL. L'attenzione del programmatore puo' concentrarsi sul problema applicativo invece che impegnarsi nei dettagli implementativi dell'ambiente (sistema e I/O). - Gli " Application Generator " (come: VisualGen Synon ecc.) che alcuni non distinguono dai 4GL tramite editor menu predisposti e supporti navigazionali producono con facilita' source code per la compilazione con un 3GL. - I linguaggi per "KBS" (vedi) che alcuni chiamano di 5ta o 6ta generazione (es. TIRS Prolog KT/400 ecc.) nati per realizzare appl.ni molto specifiche possono trovare applicabilita' anche nei domini piu' tradizionali e generalizzati. - I linguaggi per "OOP" (vedi) riscuotono particolare attenzione sotto la spinta delle tecnologie GUI e della promessa di notevole produttivita' di sviluppo e di manutenzione una volta che venga ammortizzato il costo per la standardizzazione iniziale (Smalltalk Object C Eiffel C++ VisualAge ecc.). - Oltre che dall'uso dei nuovi linguaggi lo sviluppo applicativo puo' trovare economie dall'uso di strumenti per le fasi a monte e a valle della codifica e dalla loro intima integrazione in un CASE (vedi) complessivo completo che possa coprire sempre meglio tutti i momenti del ciclo-iter di sviluppo e di manutenzione del SW. |